Recensione: Qualcuno in cui fare il nido di John Wiswell (ARC)

giovedì 26 settembre 2024

Buongiorno booklovers, oggi sono qui per raccontarvi dell'ultimo ARC che ho finito di leggere, e che penso purtroppo rientri tra i peggiori libri letti quest'anno. Si tratta di "Qualcuno in cui fare un nido", di John Wiswell.





SCHEDA TECNICA:

Nome: Qualcuno in cui fare il nido

Autore: John Wiswell

Data: 20 novembre 2024

Genere: Fantasy; Romance, LGBTQ+, Horror

Editore: Ne/oN Libri


TRAMA:

Shesheshen è una mutaforma, che risiede felicemente come un grumo amorfo sul fondo di un maniero in rovina. Quando il suo letargo viene interrotto da cacciatori intenzionati a ucciderla, si costruisce un corpo con gli avanzi dei suoi pasti passati: una catena di metallo come spina dorsale, e una trappola per orsi in mezzo al petto. Ma i cacciatori hanno la meglio: ferita gravemente, Shesheshen viene trovata e curata da Homily, un’umana dal cuore tenero che la scambia per un suo simile. Homily è gentile e premurosa: la persona ideale in cui deporre le uova, assicurando ai futuri piccoli di Shesheshen nutrimento in abbondanza per la crescita. Peccato che Homily si trovi da quelle parti perché sta dando la caccia a un mostro mutaforma che ha maledetto la sua famiglia. Shesheshen, però, non ha maledetto proprio nessuno: perché la famiglia di Homily è convinta invece di sì?


RECENSIONE:

Shesheshen è una mutaforma che dimora nell'antro di una caverna e il cui letargo viene interrotto da un trio di cacciatori, decisi a uccidere una volta per tutte la viverna di Underlook (lei).

Sopravvissuta ma ferita gravemente dal rosmarino (uno dei suoi punti deboli), e non senza aver ucciso l'erede della famiglia più in vista della zona, i Wulfyre, Shesheshen viene recuperata da un'umana, Homily, che si prende cura di lei, scambiandola per una sua simile.

La mutaforma commette un grave errore, si fa intenerire da questa buffa umana, ritenendola la compagna perfetta in cui deporre le uova dei suoi piccoli (si, avete letto bene), che in stile Alien la divoreranno dall'interno (yuck).

Peccato che la signorina Homily di cognome faccia Wulfyre e che stia dando la caccia al mostro che ha ucciso il fratello, il mostro che ha gettato una maledizione sull'intera famiglia (anche se Shesheshen non lo ha fatto).

Paradossalmente, Shesheshen si unisce alla caccia di sé stessa, perorata dalla matriarca Wulfyre, la Baronessa e dalle figlie superstiti (Homily inclusa), l'arrogante Epigram e la tanto folle quanto giovane Ode.

...

Se vi state domandando se io sia sotto l'influsso di qualcosa dopo aver letto il breve riassunto che ho fatto della trama di "Qualcuno in cui fare il nido", mi dispiace deludervi (e deludermi), ma non sto scherzando.

Probabilmente questo è stato il più grande limite nella mia esperienza di lettura, ovvero l'essere un genere follemente diverso da quello a cui sono abituata, oltre a una tripla dose di splatter (leggetelo lontano dai pasti se siete deboli di stomaco), condito con personaggi complessi ma che cadono in uno stereotipo uno dopo l'altro (il mostro che ha un cuoricino tenero ma non si capisce perché, oltre allo splatter simil-Alien; l'umana maltratta e incompresa se non dal reietto; la famiglia ricca e arrogante che bistratta i diversi - compresa la loro figlia, e cacciatori inetti).

Il libro non è esente da intenzioni nobili, come mostrarci la prospettiva capovolta di qualsiasi romanzo fantasy (e lo ho apprezzato), nonché svolgere un'inquisizione sulla diversità e su come essa venga molto spesso repressa.

Purtroppo il mio mal di stomaco ha superato di gran lunga la tentata comprensione dei ragionamenti svolti e dei personaggi.


Non sono purtroppo in grado di aggiungere altro, se non che sono rimasta delusa da una lettura che sarebbe potuta essere un piccolo gioiellino.

...


Ringrazio fortemente Ne/oN libri per la fiducia concessami nell'assegnazione dell'ARC digitale via Netgalley. Specifico che il mio parere non è affiliato né alla casa editrice né a terzi, e in quanto ciò é totalmente basato sulle mie sensazioni e opinioni.

Anais, di The Bookish Scorpio.




Consigliato dai: 16 anni

Rating: una stellina

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