Recensione | La Corte di Rose e Spine di Sarah J.Maas (SPOILER)

venerdì 26 marzo 2021

 Ciao a tutti e buon venerdì! Qui è la vostra Ana che scrive. Come va da voi? Qui in Lombardia sempre zona rossa, ovviamente. Inauguriamo la rubrica "Fantasy Friday", che sarà quasi no-spoiler visto che parlerò della struttura della saga, dell'ambientazione, solo a volte dell'analisi dei personaggi e poi partirò con la recensione del primo libro della ormai famosissima serie "A Court of Thorns and Roses" (in Italia Una Corte di Rose e Spine). C'è chi la ama, e chi la odia. Io sto nel mezzo, mi è piaciuto abbastanza ma ci sono delle tematiche delicate che non vanno ignorate.

Ma partiamo con ordine.


STRUTTURA:

1.La corte di rose e spine

2.La corte di nebbia e furia

3.La corte di ali e rovina

3.1 La corte di ghiaccio e stelle (30 novembre 2021, nell'edizione Oscar Vault 4 libri in uno)

3.2 Untitled

4. La corte di fiamme e argento

5. Untitled 

6. Untitled



                                                   


SCHEDA TECNICA:

Nome: La Corte di Rose e Spine

Autore: Sarah J. Maas

Genere: High Fantasy/Romance

Data: 19 marzo 2019

Editore: Oscar Mondadori


TRAMA: «Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.»
Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge «ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita». 
Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente.

Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...


RECENSIONE:

Cominciamo dal principio di una delle saghe più famose degli ultimi anni. La diciannovenne Feyre è una cacciatrice che usa le armi per sfamare la sua famiglia, composta dal padre e dalle sorelle Nesta ed Elain. Crede nelle vecchie leggende che narrano che i Fae varchino il muro per cacciare gli umani. Tutto questo non basta a impedire il fatto. Un giorno, nella foresta, uccide con una freccia di frassino, letale ai Fae, un enorme lupo che stava per uccidere una cerva, preda di Feyre, e vende la sua pelle a una mercenaria. Quella stessa sera, una creatura mostruosa abbatte la porta del povero cottage di Feyre, e reclama una vita umana al posto di Andras, il lupo/ Fae che Feyre ha ucciso. Le dà due scelte: o andare a Prythian con lui, o morire squartata. Feyre accetta di lasciare la sua famiglia e viene condotta nella Corte di Primavera. Lì il suo carceriere si presenta come Tamlin, Signore Supremo della Corte di Primavera, ed è costretto ad indossare una maschera. Tra i due nonostante l'ostilità iniziale, si crea una passione dirompente.

Ma quando una maledizione, la stessa che ha condannato Tamlin e il suo mondo, si getterà anche su Feyre, ella dovrà decidere se sancire la fine di un regno o combattere per l'amore che si è creato...

Prima premessa: ci troviamo in un mondo fantastico, rimasto al Medioevo più o meno.  L’isola in cui vivono le sorelle Archeron si chiama Prythian (che assomiglia alla Gran Bretagna nel mondo reale) e accanto a lei c’è Hybern (che strizza l’occhio all’Irlanda ). Sono posizionate al largo di un continente, dove ci sono vari regni, mortali e non. Prythian, dove si concentra la storia, è diviso da un muro che strizza molto l'occhio a altri autori di libri fantasy (vedi George R.R. Martin), che separa il mondo umano da quello della popolazione Fae. Lo stesso mondo Fae è diviso in sette corti, più una striscia di terra sacra detta Under The Mountain. Le corti sono divise in stagionali (ogni corte rimane e ha le caratteristiche della stessa stagione in cui si trova) e solari (dove è il ciclo del giorno e della notte a essere estremizzato).

Feyre è una protagonista standard dei romanzi fantasy, anche se ho apprezzato molto la sua caparbietà e la sua decisione ad andare fino in fondo. Una ragazza normale, anche se dalla psiche complessa, che sceglierà di credere nell'amore e di salvarlo (anche se, come scoprirete in La Corte di Nebbia e Furia, nulla è come sembra, neanche Tamlin). Quest'ultimo purtroppo non è riuscito a far scattare la scintilla in me; l'ho trovato a tratti troppo animalesco e possessivo, purtroppo caratteristiche che si intensificheranno nel secondo libro. Colui che invece ha fatto scattare la scintilla è Rhysand, il Signore Supremo della Corte della Notte, burattino di Amarantha, la Piaga, la regina straniera, che domina l'isola da cinquant'anni dopo averla soggiogata con metodi brutali, innamorata di Tamlin. In realtà è molto più complesso di come sembra, e Rhysand darà una mano a Feyre, anche se con i suoi scopi.

Il finale devo dire che me lo sarei aspettata, però in modo diverso, tuttavia sono contenta della risoluzione e attendo ansiosamente il secondo volume per leggere di più su Feyre, Rhysand, Tamlin e tutti gli altri personaggi.

Le uniche cose che non mi sono piaciute, e che mi hanno pregiudicato la lettura, sono il troppo SMUT, i richiami animaleschi (a esempio ringhiò, miagolò) e il fatto che si sia trascurato tutto il worldbuilding, che poteva essere molto interessante, oltre a un protagonista maschile inapprezzato e scontato.


A CHI CONSIGLIO QUESTO LIBRO? 

A chi vuole una lettura intrigante, ma leggera.

Il world building c'è, ma non è troppo sviluppato (scordatevi il mondo di A Song of Ice and Fire), è molto presente la vena romance, che anzi sfocia nell'erotico in alcune parti. La sotto-trama fantasy è comunque avvincente, e sono sicura che vi trascinerà (la mitologia del Calderone mi intriga molto, e quel passato di oscuri dei / mostri inter-dimensionali mi fa impazzire). Poi i richiami alla Bella e la Bestia non possono che piacere, anche se scoprirete che Tamlin è ben diverso da come può sembrare. Feyre è una protagonista standard, anche se ho empatizzato molto con lei, soprattutto durante i suoi momenti più difficili. Rhysand ve lo lascio scoprire, poi ditemi che ne pensate alla fine.


Consigliato dai: 18 anni +

Rating: tre stelline e mezzo


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