Recensione | Hunger Games di Suzanne Collins (SPOILER)

sabato 27 marzo 2021

Buon giovedì a tutti, cari booklovers! Oggi inauguriamo la rubrica Distopic Thursday con un classico della letteratura ya distopica, Hunger Games. Siete pronti a viaggiare tra i distretti e arrivare a Capitol City? Io personalmente ai tempi ho amato questo libro, e non vedo l'ora di spiegarvi che cosa abbia provato io stessa

STRUTTURA:

0.5 La ballata dell'usignolo e del serpente

1. Hunger Games

2. La ragazza di fuoco

3. Il canto della rivolta



                                                     


SCHEDA TECNICA:

Nome: Hunger Games

Autore: Suzanne Collins

Genere: Distopico

Data: 14 settembre 2008

Editore: Mondadori Chrysalide


TRAMA: Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.




RECENSIONE: Hunger Games è il primo libro distopico che abbia mai letto, all'età di dodici anni, la stessa di Prim.

E mi è piaciuto? Eccome!

 Dalla prima pagina il lettore viene trascinato nel mondo di Katniss Everdeen, un mondo diviso, fatto di fame e dolore, all'opposto di quello che è Capitol City, tutta lusso, ma apparenza.

La narrazione si svolge in un futuro post-apocalittico e una nazione detta Panem occupa l'attuale Nord America, che è stato distrutto da disastri, siccità, incendi e uragani. Panem è divisa in 12 distretti (precedentemente 13), identificati tramite numeri, comandati dalla capitale, chiamata Capitol City.  Non si conosce l'anno in cui Panem è stata fondata. In seguito, però, ci furono i "Giorni Bui", che avvengono 74 anni prima di Hunger Games e 10 prima di Ballad of Songbird and Snakes, e che sono il periodo della rivolta dei tredici Distretti contro la capitale. Alla fine il distretto 13 venne distrutto e gli altri dodici sottomessi, e costretti a consegnare ogni anno, in ricordo della rivolta, un ragazzo e una ragazza che andassero a combattere nell'arena degli Hunger Games.

74 anni prima dell'inizio della storia ci furono i Giorni Bui, una rivolta dei allora tredici distretti contro la capitale. Finii con l'annichilimento del tredicesimo distretto, e con l'istituzione degli Hunger Games, giochi che sono un contorto reality show, ma dove dei ragazzini provenienti dai distretti, un maschio e una femmina per ciascuno, si uccidono a vicenda, fino a che non ne rimane uno.

Alla 74esima Mietitura, Katniss si sarebbe salvata, ma fu sua sorella Prim a essere scelta. Da lì l'ormai iconica frase: "mi offro volontaria come tributo", un atto di coraggio e d'amore verso la sorellina dodicenne. Quella scena mi mette ancora addosso tristezza a distanza di anni. Non riesco a spiegarvi quanta tenerezza mi abbia fatto.

Katniss è una protagonista tosta, sicuramente aiutata dalle circostanze della sua vita durissima, che mi è piaciuta molto, al contrario dei due lati del triangolo amoroso, che io ho trovato poco necessario all'interno della storia, che parla molto di sopravvivenza. Peeta, il figlio del fornaio, che è stato scelto nella Mietitura assieme a Katniss, e Gale, il migliore amico di Katniss sono i due ragazzi che compongono i lati del triangolo. Devo ammettere che non tifo per nessuno dei due, ma anzi, l'idea stessa mi è piaciuta molto poco, come vi ho scritto prima. Non so come spiegarvi la mia sensazione, ma li trovavo noiosi e non coerenti con la trama della storia, e preferivo concentrarmi sul worldbuilding spettacolare e sul concetto di Hunger Games, che trovo sia una riflessione molto attuale sul mondo patinato dei reality show e della celebrità in generale.

Ho adorato la piccola Rue, Thresh e tutti quei personaggi che si sono legati, a loro modo, a Katniss e l'hanno sostenuta fino alla fine, forti anche di una sostanziosa caratterizzazione da parte dell'autrice, che ha fatto un lavoro egregio in termini di trama e stile, che risulta coinvolgente, e che non ti lascia staccarti dalle pagine. Ammetto anche di aver provato pena per Cato e Clove, soprattutto durante la scena della morte di quest'ultima, mentre per Marvel sono stata capace di provare solo odio, ulteriore prova della bravura di questa autrice. Per la scena di Rue ho pianto decisamente un po'. Non si meritava quella fine...

Consiglio assolutamente questa saga a chi ama i distopici, visto che Hunger Games è una pietra miliare di questo genere declinato in salsa YA , quindi bisogna assolutamente dargli un'occasione, ma anche se non si amano i distopici penso che sia una buona saga da cui iniziare se ci si approccia al genere. 


Consigliato da: 13-14 anni

Rating: quattro stelline





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