Recensione | Quattro. La ricerca di Luca Farru

giovedì 16 settembre 2021

  Buongiorno milquetoastini, benvenuti sul blog con una nuova recensione! Oggi parliamo di Quattro - La Ricerca di Luca Farru, che ho detestato più del primo, e già è ben dire, visto che, se ricordate bene, ho letteralmente pianto dalla rabbia alla fine di Quattro - Il Risveglio.

Vi avviso che questa recensione sarà altamente anticonformista e ironica, quindi se siete dei tipi sensibili vade retro!

SCHEMA:

1. Il Risveglio

2. La Ricerca

3. TBA





SCHEDA TECNICA:

Nome: Quattro - La Ricerca

Autore: Luca Farru

Data: 07 settembre 2021

Genere: Urban Fantasy

Editore: Sperling & Kupfer


 TRAMA: Dopo essere sopravvissuti al rituale del Risveglio, Cody, Matt, Rose e Sybil partono per la missione affidata loro da Melania: trovare May, l’unica superstite della Strage dei Mille e custode di uno scrigno angelico capace di aiutare i Quattro a sconfiggere Serafyn. Il signore di Inferium, infatti, è tornato ed è più che mai determinato a riacquistare tutto il suo potere e ad attaccare Nuramen, che sta raccogliendo le forze in vista di una guerra imminente. Col mondo sovrannaturale in subbuglio, i Quattro devono muoversi nell’ombra, tentando di parare gli attacchi dei nemici e soprattutto di mettere a tacere i propri demoni interiori, che sussurrano di nostalgia per una vita umana ormai perduta e di paura di non essere all’altezza dell’incarico da svolgere. Tra pericoli e incertezze, tranelli e tradimenti, saranno in grado di sacrificare tutto, anche se stessi, per il bene dell’umanità?

RECENSIONE: Questa è una recensione molto arrabbiata. Questa è una recensione palesemente arrabbiata, ripeto, e ci dedicherò un video al riguardo. Sorvoliamo sui continui richiami alla categoria pop (Sarah J. Maas citata, ad esempio, e poi tutti che vanno da Sephora e guardano Netflix), sulle ambientazioni palesemente indistinguibili (again, passiamo da Vancouver a New York in un battito di ciglia, senza che non cambi nulla nel worldbuilding; ma dico io, un po' di ricerche non si potevano fare?), sorvoliamo sui richiami da fanfiction palese su Shadowhunters (i guerrieri angelici di Melania), Sense8 (i ragazzi che percepiscono cosa fanno gli altri senza che ci sia una reale connessione) e Twilight (i ragazzi che si trasformano in esseri immortali solo a convenienza, tipo tribù di mutaforma Quileute). La goccia trabocca con la scoperta che Matthew, in realtà è Matthew Daddario (attore di Shadowhunters, tra l'altro). Cioè, non si può tentare di inventare un personaggio che non sia ispirato a una celebrity? Io ho perso la testa con questo libro; l'ho letto in soli due giorni, e lo ho messo sulle mie shelves di Goodreads una volta quasi finito. Ma credetemi, non c'è nulla da salvare in questo libro. 

Se siete arrivati fino a qui, e siete dei frequentatori assidui del blog, avrete capito che la recensione è volutamente quella del primo libro,  perché in questo libro non c'è nulla.

Nulla degno di nota.

Dovrebbe essere una sorta di road trip infernale in cui cercare May, ma in realtà è solo un calderone, un'accozzaglia di cringe, di relazioni sbagliate (Kevin e Sybil, se avete letto la mia prima recensione capirete) e di scarso fantasy.


Rating: un quarto di stellina

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