A Very Halloween Week #2 | Il ciclo di Cthulhu di H. P. Lovecraft

martedì 26 ottobre 2021

Ciao a tutti booklovers, come va? Spero che stiate bene. Oggi, per la seconda puntata di A Very Halloween Week, vi propongo la recensione del Ciclo di Cthulhu, di H.P. Lovecraft!




TRAMA: Horror? Fantasmi? Fantascienza? A ottant'anni dalla morte di Lovecraft, le sue famose storie dell'orrore, in particolare quelle del raccapricciante "mito di Cthulhu", continuano a far discutere gli appassionati, incerti se collocarle nella categoria del fantastico più originale o delle cronache di un possibile domani, di un oggi "laterale" in cui antichi misteri si aprono come crepe nel tessuto della realtà. Questo volume costituisce una vetrina italiana dei mostri di Lovecraft, con i racconti e i romanzi che ne hanno decretato il successo in ogni parte del mondo. Dal "Richiamo di Cthulhu al "Caso di Charles Dexter Ward", dalla "Casa delle streghe" alle "Montagne della follia", tutti i testi di un mito che è entrato a far parte dell'immaginario moderno, ispirando il cinema e persino un famoso gioco di ruolo. Appendice di Peter Cannon.

RECENSIONE: Il ciclo di Cthulhu è qualcosa di estremamente complesso, e parlarvene in breve non sarà facile. Comincio col dire che Lovecraft ha una fervida immaginazione e ha saputo costruire una mitologia dietro che è estremamente fantasiosa e ben costruita.

Ci troviamo in un multiverso fatto da diverse dimensioni, e al centro dell'universo ci sarebbe il malvagio Azatoth, una creatura raccapricciante che col suo moto tiene in bilico l'universo, e la sua varia corte di mostri grotteschi, tra cui Nyarlothep, il suo gran-visir e Shub-Niggurath (spero di averli scritti bene).
Poi abbiamo i Grandi Antichi, dei mostri, o alieni che vennero dallo spazio e si insidiarono ai primordi della Terra (come mostrato in Le Montagne della Follia, o At the Mountains of Madness, il romanzo più famoso di Lovecraft), tra cui il celeberrimo Cthulhu, che dimora nel punto più lontano dalla terraferma, nella città fantasma sottomarina di Ry'leh, oppure in Antartide, dove un tempo non c'era il gelo.

L'opera di Lovecraft la definirei in tre aggettivi: pulp, splatter e decisamente horror. La transizione in un racconto, La Casa delle Streghe, di una putrefazione è qualcosa di rivoltante. I miei preferiti sono stati ovviamente At the Mountains of Madness, che ha ispirato alcuni tra i miei cult preferiti come La Cosa, e in generale John W. Campbell con Who Goes There o Frozen Hell, il racconto / romanzo su cui si basa La Cosa; poi A Whisperer in Darkness (Colui che sussurrava nelle tenebre), che racconta dei Mi-Go, una sorta di aragoste-funghi ruba cervelli da Yuggoth (Plutone), ampiamente parodizzati su Nonciclopedia (roba da morire dalla risate, vi assicuro) e infine tutto il ciclo di storie riguardanti Cthulhu, ma in generale ho ammirato la mente folle di Lovecraft nel scrivere queste storie.

Consigliato dai: 17 anni

Rating: quattro stelline e mezzo
 

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