Ciao a tutti Milquetoastini, oggi vi propongo la recensione di un libro che non mi è piaciuto per niente; si tratta di The Raven King e The King's Men, di Nora Sakavic, autopubblicati e molto famosi su Tumblr.
Siete pronti a scoprire cosa ne penso?
SCHEMA:
1. The Foxhole Court
2. The Raven King
3. The King's Men
Nome: The Raven King & The King's Men
Autore: Nora Sakavic
Genere: Contemporary, Sport, LGBT
Editore: Autopubblicato
TRAMA DEL PRIMO LIBRO: Neil Josten is the newest addition to the Palmetto State University Exy team. He's short, he's fast, he's got a ton of potential—and he's the runaway son of the murderous crime lord known as The Butcher. Signing a contract with the PSU Foxes is the last thing a guy like Neil should do. The team is high profile and he doesn't need sports crews broadcasting pictures of his face around the nation. His lies will hold up only so long under this kind of scrutiny and the truth will get him killed. But Neil's not the only one with secrets on the team. One of Neil's new teammates is a friend from his old life, and Neil can't walk away from him a second time. Neil has survived the last eight years by running. Maybe he's finally found someone and something worth fighting for.
RECENSIONE:
Io sinceramente non so che cosa è successo con questo libro. Forse è colpa dell'autrice che era sotto funghi allucinogeni mentre scriveva questa storia, forse io che ero un criceto impazzito mentre leggevo, ma fidatevi, questo libro è qualcosa di assurdo ai massimi livelli.
Si parte a bomba con il nostro protagonista Neil che viene reclutato da David Wymack, il coach della squadra di Exy (un misto tra hockey e lacrosse) delle Foxes, che recluta ragazzi problematici in giro per gli Stati Uniti.
Allora... Neil a 12 anni ha bruciato il cadavere della madre che, da quanto ho capito, era pazza, insieme all'auto in cui viaggiava scappando dal padre, un boss mafioso. Fer molestando che chimicamente è un'assurdità, perché non puoi fare in polvere un auto e un corpo umano con della semplice benzina.
Inoltre, come in Paper Princess, mi rifiuto di credere che un dodicenne riesca a scappare e a non stare sotto servizi sociali in un paese come gli Stati Uniti
Poi, incontriamo i personaggi, e qui c'è da mettersi le mani tra i capelli. Andrew Minyard è un tossicodipendente con il braccialetto elettronico da libertà vigilata, e mi fate credere che questo ragazzo possa andare in giro e giocare in una squadra professionale con tutti questi problemi? Io credo di no.
E il controllo anti-doping, dove lo mettiamo?
Questo libro è un insieme di assurdità, condito con uno stile di scrittura troppo acerbo e che non è assolutamente nelle mie corde, troppo asciutto e descrittivo fin troppo in punti non necessari.
In generale, come avreste intuito, un romanzo bocciato sotto ogni aspetto.
Questa era la recensione del primo libro.
Che cosa posso dire del secondo e del terzo ? Che è una sfilza di assurdità come il primo.
Punto.
Consigliato dai: 17 anni
Rating: una stellina
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