Recensione | La Città d'Ottone di S.A. Chakraborty

giovedì 18 novembre 2021

 Ciao a tutti booklovers, oggi vi presento una recensione di un primo libro di una serie che è a me è piaciuta molto; ma partiamo con ordine. Il libro è La città d'ottone, di S.A. Chakraborty, primo della Trilogia di Daevabad.


SCHEMA:

1. La città d'ottone

2. Il regno di rame

3. L'impero d'oro



SCHEDA TECNICA:

Nome: La città d'ottone

Autore: S.A. Chakraborty

Genere: Fantasy

Data: 3 giugno 2020

Editore: Oscar Mondadori


TRAMA:

EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.

Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.

RECENSIONE:

Sono sempre stata affascinata dalla mitologia islamica, e questo libro è quello che stavo cercando. Nahri è una giovane donna che vive nel diciottesimo secolo in Egitto. Per vivere spilla soldi ai nobili, tramite trucchetti di talento. Quando però incontrerà Dara, un misterioso jinn guerriero, le cose cambieranno. Verrà coinvolta in un viaggio lunghissimo, dove attraverserà sabbie calde, fiumi maestosi, in tutta la potenza del deserto, fino a che raggiungerà Daevabad, la mitica città d'ottone.

Questo romanzo lo considerò pura poesia nello stile di scrittura; l'autrice è riuscita a evocare in me la magia di quel mondo, tanto che mi sono sentita quasi trascinata all'interno della storia, e per qualche ora di tempo mi sono trovata nel deserto, a viaggiare con Nahri e Dara. Per questo faccio i miei complimenti all'autrice per essere stata in grado di evocare tali immagini meravigliose nella mia mente. Altrettanto magica è la mitologia: abbiamo i Jinn, o Daeva, esseri creati col fuoco ma dotati d'anima; gli Ifrit, i demoni che danno la caccia a Nahri; i Marid, esseri che popolano l'acqua, ma anche i Peri, uccelli magici dalle sembianze umane.

Per quanto riguarda i personaggi, Nahri è una giovane donna caparbia e piena d'inventiva, come dimostra il suo tentativo di sbarcare il lunario, che è abituata alla difficoltà della vita; una Aladdin al femminile, con un plot twist magico, che vi lascerò scoprire. Sono riuscita a apprezzarla durante tutta il viaggio, anche se a volte non ho condiviso le sue scelte. Nahri è un personaggio complesso, ma più di lei lo è sicuramente Dara, il jinn guerriero dall'età millenaria. Lui è macchiato dalle guerre millenarie che ha affrontato, è un personaggio rotto dentro, ma si erge a difensore di Nahri, quando capisce che quella magia dentro di lei deriva dai Daeva. Un altro personaggio sicuramente interessante, che vive un conflitto interiore, è il principe Alizayd, o Ali, ma di lui non vi parlerò molto.

In generale, un romanzo bello, che si lascia leggere ed è tutto da scoprire.


Consigliato dai: 15 anni

Rating: quattro stelline





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