Recensione | Saltblood. Sangue Salmastro di Francesca De Tores (ARC)

martedì 18 giugno 2024

Buongiorno booklovers, come state? Oggi vi recensisco un ARC (Advanced Reader Copy - una bozza non corretta) gentilmente fornitami da Ne/oN Libri, imprint di Edizioni E/O,  di uno dei suoi primi titoli in uscita a settembre 2024, ovvero Saltblood. Sangue Salmastro, di Francesca De Tores.




SCHEDA TECNICA:

Nome: Saltblood

Autore: Francesca De Tores

Data: 04 settembre 2024

Genere: Historical Fiction; Women's Fiction, LGBT

Editore: Ne/oN Libri


TRAMA:

Plymouth, 1685. Un bambino di circa un anno, Mark Read, muore proprio mentre sta venendo alla luce la sua sorellastra Mary. Per continuare a percepire un reddito da parte della famiglia del padre del bambino, la madre dei due escogita uno stratagemma: farà passare la neonata Mary per Mark, allevandola come un maschio e facendole prendere il posto del primogenito. Cresciuta all’ombra del fratellastro morto e portandone il nome, Mary impara presto a mantenere il segreto rappresentato dal proprio corpo. 

Adolescente, viene impiegata a servizio di una donna benestante, ma quando nel 1701 l’Inghilterra entra in guerra contro Francia e Spagna, Mary vede in quel conflitto una via di fuga da una sorte che sente già segnata: si arruola quindi nella Royal Navy, che le permette di conoscere il mondo e di assaporare un briciolo di libertà. Dopo anni trascorsi nella marina e nell’esercito, Mary trova l’amore e decide di rivelare il proprio segreto e congedarsi dalle forze armate. 

Trasferitasi nelle Fiandre insieme al marito, Mary si accinge a diventare moglie e madre, ma la sua cognizione di sé e della propria vita cozzano contro ciò che la società si aspetta da una donna, e lei si sente soffocare. Sarà l’ineludibile richiamo del mare a sancire il suo destino, e a far sì che – dopo essere stata fanciulla, ragazzo, marinaio, soldato e moglie – Mary diventi chi forse è sempre stata: una pirata, parte della ciurma di Calico Jack Rackham e affiancata dalla temeraria Anne Bonny, di cui è amica e amante. Ispirato alla vera storia di Mary Read e Anne Bonny, Saltblood. Sangue salmastro è insieme una rigorosa ricostruzione storica e un romanzo d’avventura, una storia d’amore e un Bildungsroman che s’interroga sui limiti del corpo, del genere e di quello che siamo e osiamo immaginare di diventare.

RECENSIONE:

Saltblood è un cerchio sin dal suo prologo, dove la fine e l'inizio si fondono. Nella cupa Inghilterra del tardo XVII secolo nasce una bambina che deve essere un bambino.

La neonata Mary Read prende il posto del fratellastro Mark per questioni economiche, e ha così inizio la storia di una delle figure storiche più ricordate della cosiddetta "Golden Age Of Piracy" nella visione dell'autrice.

Ragazzo, ragazza, uomo e donna. Mary Read in Saltblood è una mutaforma, dal teatro fiammingo di guerra alle calde spiagge di Nassau. 

Soldato, marinaio, moglie, pirata.

Queste più di 300 pagine raccontano la vita di Mary in chiave romanzata, sviluppando ciò che attiene alle cronache ufficiali in una chiave universale, dalla sua nascita fino alla morte in carcere.

Quante volte ognuno di noi non si è sentito al suo posto?

Quanto ognuno di noi ha mai desiderato di cambiare sé stesso?

Mary è indissolubilmente Mark, ed egli è indissolubilmente Mary, come l'acqua di un fiume che entra a far parte del mare. Non c'è uno senza l'altro. Togliere uno è come annullare l'altro, che nel romanzo non accade mai. Rimane sempre in quiete, quel "doppelganger", pronto a fuoriuscire.

Dalla casa della signora Norton ai vascelli che cavalcano i flutti dell'oceano, Saltblood è anche un romanzo che parla di donne narrato da donne. E delle loro sfide.

Ma'. Anne. Mary.

Queste ultime sono le stelle cardinali del romanzo. Così diverse in quanto a nascita e storia eppure così simili. La naturalezza con cui viene descritto il loro rapporto è encomiabile, così come la delicatezza in cui John "Calico Jack" Rackham, amante di Anne, non viene relegato a mera macchietta antagonistica.

Questa delicatezza risulta anche in come la penna fluida di De Tores ha trattato tematiche fin troppo tenute all'oscuro come l'infertilità, l'aborto, il desiderio di diventare madre e il lutto vedovile.

Anne Bonny, forse leggermente una "manic pixie girl", spicca per il suo spirito libero, e devo dire che il finale che le viene riservato è coerente con la scrittura del personaggio. De Tores ha saputo tessere i personaggi anche dati i finali e la coerenza dei loro percorsi.

E non solo questo. De Tores è stata bravissima a tratteggiare anche molte figure maschili, di cui soprattutto Calico Jack Rackham e il soldato d'origine fiamminga Dan Jansenns hanno colpito il mio cuore.

Ho riscontrato tuttavia, a mio parere, un ritmo di narrativa troppo piatto. Un mare fin troppo calmo, poco dinamico, e che è andato troppo lento soprattutto all'inizio, dove ci ha messo una cinquantina di pagine minimo a ingranare. La lettura è risultata scorrevole ma alquanto statica. Avrei preferito molto tempo speso di più sul periodo fiammingo ma soprattuto sul periodo caraibico e di pirata.

In sé è stata una lettura fortemente godibile e interessante da molti punti di vista, ma che tuttavia necessitava di quel vento forte o di quei cavalloni  in più per poter prendere decisamente il volo come Crow, un corvo inusualmente compagno di vita di Mary più di tutti.

...

Ringrazio fortemente Ne/oN libri per la fiducia concessami nell'assegnazione dell'ARC digitale via Netgalley. Specifico che il mio parere non è affiliato né alla casa editrice né a terzi, e in quanto ciò é totalmente basato sulle mie sensazioni e opinioni.


Consigliato dai: 16 anni

Rating: quattro stelle


Anais

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